Dialog

1914-2014, cento anni dalla prima guerra mondiale

Le lingue come mezzo di comunicazione oggi, e come mezzo per comprendere il passato ed il presente sotto diversi punti di vista.

Retroscena degli orrori e dei crimini di fascismo e nazionalsocialismo, la Grande Guerra è stata definita nel 1979 dallo storico americano George F. Kennan „proto-catastrofe del XX secolo”.
Cento anni dopo lo scoppio del conflitto, Sprachtreff Frankfurt propone una serie di incontri e discussioni che si terranno direttamente nelle lingue dei paesi coinvolti nella guerra, così da affiancare l’interesse per la tematica allo studio delle lingue.

Il corso relativo all'Italia e alla lingua italiana si articola in cinque punti:

  • L'Italia neutrale: un tradimento verso la Triplice Alleanza?
    I nuovi studi, così come gli articoli della stampa dell'epoca, dimostrano che in realtà il rapporto tra l'Italia e l'impero austriaco erano in realtà meno stretti di quanto non si creda: è giusto parlare di tradimento?
  • L'Italia tra interventismo e neutralità.
    La neutralità proclamata nel 1914 non ebbe lunga vita. Come influirono le precedenti esperienze belliche, come la Guerra di Libia, sull'intervento a fianco della Triplice Intesa? E come fu salutato dall'opinione pubblica l'ingresso in guerra?
  • L'Italia al fronte.
    Mentre i giornali parlano di un esercito coraggioso e vittorioso, le lettere e le testimonianze dei soldati al fronte ne restituiscono un'immagine ben diversa: il consenso nei confronti delle guerre si basa quindi su una verità taciuta?
  • La “vittoria mutilata”, Fiume e l'ascesa del fascismo.
    Saper incanalare il malcontento del dopoguerra è un'arma vera e propria. Lo si capì bene in Italia e in Germania, paesi che videro (quasi) parallelamente l'ascesa dei totalitarismi. La storia dell'impresa di Fiume per capire il meccanismo di questo processo.
  • Il 4 novembre, la memoria italiana ed il centenario.
    La fine della Grande Guerra vide nascere nei diversi paesi gesti e commemorazioni che sono sopravvissuti fino ad oggi. Come si prepara l'Italia, cento anni dopo il conflitto, a commemorare l'evento?

I contenuti del corso saranno tradotti, in caso di interesse, anche in tedesco per coloro che non siano in grado di parlare la lingua italiana. Si potrà seguire il corso sotto forma di incontri serali della durata di circa due ore, o in alternativa come Bildungsurlaub durante la quale sarà possibile assistere anche ai corsi relativi alle voci degli altri paesi coinvolti nella Grande Guerra.

1914-2014, cento anni dalla prima guerra mondiale

Le lingue come mezzo di comunicazione oggi, e come mezzo per comprendere il passato ed il presente sotto diversi punti di vista.

Retroscena degli orrori e dei crimini di fascismo e nazionalsocialismo, la Grande Guerra è stata definita nel 1979 dallo storico americano George F. Kennan „proto-catastrofe del XX secolo”.
Cento anni dopo lo scoppio del conflitto, Sprachtreff Frankfurt propone una serie di incontri e discussioni che si terranno direttamente nelle lingue dei paesi coinvolti nella guerra, così da affiancare l’interesse per la tematica allo studio delle lingue.

Il corso relativo all'Italia e alla lingua italiana si articola in cinque punti:

  • L'Italia neutrale: un tradimento verso la Triplice Alleanza?
    I nuovi studi, così come gli articoli della stampa dell'epoca, dimostrano che in realtà il rapporto tra l'Italia e l'impero austriaco erano in realtà meno stretti di quanto non si creda: è giusto parlare di tradimento?
  • L'Italia tra interventismo e neutralità.
    La neutralità proclamata nel 1914 non ebbe lunga vita. Come influirono le precedenti esperienze belliche, come la Guerra di Libia, sull'intervento a fianco della Triplice Intesa? E come fu salutato dall'opinione pubblica l'ingresso in guerra?
  • L'Italia al fronte.
    Mentre i giornali parlano di un esercito coraggioso e vittorioso, le lettere e le testimonianze dei soldati al fronte ne restituiscono un'immagine ben diversa: il consenso nei confronti delle guerre si basa quindi su una verità taciuta?
  • La “vittoria mutilata”, Fiume e l'ascesa del fascismo.
    Saper incanalare il malcontento del dopoguerra è un'arma vera e propria. Lo si capì bene in Italia e in Germania, paesi che videro (quasi) parallelamente l'ascesa dei totalitarismi. La storia dell'impresa di Fiume per capire il meccanismo di questo processo.
  • Il 4 novembre, la memoria italiana ed il centenario.
    La fine della Grande Guerra vide nascere nei diversi paesi gesti e commemorazioni che sono sopravvissuti fino ad oggi. Come si prepara l'Italia, cento anni dopo il conflitto, a commemorare l'evento?

I contenuti del corso saranno tradotti, in caso di interesse, anche in tedesco per coloro che non siano in grado di parlare la lingua italiana. Si potrà seguire il corso sotto forma di incontri serali della durata di circa due ore, o in alternativa come Bildungsurlaub durante la quale sarà possibile assistere anche ai corsi relativi alle voci degli altri paesi coinvolti nella Grande Guerra.